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FEMDOMCRACY capitolo 4


di Strapps
09.04.2020    |    1.586    |    1 7.1
"“Lascia fare a me, cara – e spostò un poco Grecke – conosco i miei maritini, i miei servi, li conosco uno per uno, sono una vera Padrona del regno della..."
Quando Grecke ebbe terminato di umiliarci infilandoci dildi nel culo e coperto di sputi, tornammo di sopra, dove Madame e Helga si stavano divertendo con gli altri schiavi: erano sedute entrambe sulle schiene di due schiavi, mentre si divertivano a vedere gli altri due infilarsi dei plug di varie dimensioni nel culo. I plug erano disposti a mezzo metro gli uni dagli altri, i servi dovevano correre ad autoincularsi e loro due, munite di lunghe fruste, li colpivano mentre quelli andavano su e giù per il cazzo piantato a terra. Grecke prima ci legò i capezzoli con due mollette di acciaio, quindi riprese a sputarci in faccia, coprendoci di insulti:
“Luridi maiali di uomini! - e sputo, schiaffo – fate schifo! Mi date il voltastomaco coi vostri patetici cazzi giustamente chiusi in cinture di castità – sputo in faccia, schiaffo - ...non avete diritto a godere..solo noi Padrone possiamo – schiaffo, sputo – vero dolcezze? Vero Helga? - schiaffo, mentre le padrone rispondevano facendo volare la frusta sui corpi degli schiavi mentre quelli andavano da un plug all'altro -..brutti shifosi, maiali..puttane maschili..- sputo, sputo, schiaffo -..quanto mi fate schifo, brutti segaioli...Madame fai venire mai questi porcellini? Concedi loro di venire qualche volta?”
“Oh cara, a volte...mi piace dare loro qualche gioia..ma solo perché lo decido Io, quando voglio, come voglio..è la Femdomcrazia, bellezza!”
“Giusto!, brava Madame – schiaffo, sputo – così si fa!”
“Ma quando vengono devono ripulire tutto e condividere la sborrra nelle loro boccucce, come bravi maritini, dividono tutto in comune..”
“Umh..mi piace, mia piace il suono delle tue parole, vero vermi? - schiaffo, sputo, schiaffo, sputo - ..è la vostra Padrona a decidere?!”
“Sì”
“Ecco..- e la padrona si alzò dal servo che respirò e venne da me, mi afferrò le palle e poi mi liberò dalla cintura di castità – adesso liberi anche gli altri e poi ti masturberai di fronte a 2 e gli verrai in faccia, intesi?!”
“Sì padrona”, così mi tolsi dalle grinfie di Grecke, ero coperto di sputi e la faccia era rossa di manate, liberai gli altri schiavi e poi mi misi davanti a 2 e me lo presi in mano.
“Tu cosa fai? - gridò Helga facendo schioccare la frusta - rimani fermo lì con il plug ficcato nel culo!”
così 2 si rimise il plug nel culo, mentre io mi masturbavo. Ero eccitato dagli occhi della padrone su di me, ma ero anche nervoso, inoltre avevo il culo spanato dai plug di Grecke e la faccia rossa dai suoi schiaffi, così non mi si rizzava
“Ehi questa merda non riesce neppure a farsi una sega!” gridò Grecke
“Muoviti, schiavo!” fece Helga e mi frustò.
2 mi guardava intimidito mentre andava su e giù sul plug fissato al pavimento.
Provai ancora, ma senza successo. Helga mi frustò ancora, Grecke venne da mee mi tirò i capelli, io continuavo a masturbarmi, ma soffrivo e non ce la facevo.
“Che schifo, Madame! Questo merdoso non ce la fa neppure a tirarsi una sega! Ne prendiamo un altro?”
“Irrispettoso questo servo!” fece Helga e mi colpì con la frusta.
Madame venne da me.
“Lascia fare a me, cara – e spostò un poco Grecke – conosco i miei maritini, i miei servi, li conosco uno per uno, sono una vera Padrona del regno della Femdomcrazia, guarda..”
e mi mise una mano sul culo. Appena sentii la sua presenza, le sue mani di padrona sul mio sedere, l'odore di pelle nera e sudata, dolce e di padrona vicino al mio volto mi eccitai immediatamente. Lei mi strinse il culo, quindi infilò la sua gamba in mezzo alle mie cosce aperte, mi strinse poi ai fianchi, muovendo appena la gambe sul mio scroto. Lei, il suo odore, la sua gamba mi mandarono in estasi, ero suo, la mia padrona! Il cazzo mi venne duro subito. Mi toccai, chiusi gli occhi, sentivo solo le mani della padrona sui fianchi, il lattice dei suoi stivali sulle mie palle, il suo odore. Sentivo il suo respiro caldo, il fiato della mia padrona. Mi stringeva e mi faceva sentire una parte di sé, sotto 2 si inculava, lo sentivo da come soffriva e ansimava. Madame mi toccò poi il buco del culo, infilò piano un dito dentro, era ben aperto e giocò mentre io continuavo a segarmi. Il gioco ora era forte. Helga frustava, Grecke guardava, mi sputava addosso e sul cazzo, urlava parole che non capivo, arrabbiata. Sentivo solo il calore di Madame, la sua gamba, il suo profumo, il suo odore, quello padronale, sentivo bene il suo dito nel culo.
Venni esplodendo in facciaa 2 e sul suo petto bagnato di sudore e segnato dai colpi di Helga. Venni forte, godendo mentre Madame mi inculava con un solo dito.
“Hai visto, cara? Conosco il mio harem personale!”
“Hai fatto godere troppo questo bastardo!” disse Grecke e mi dette un paio di schiaffi.
“Numero 5 pulisci tutto!” ordinò Madame.

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